Codera, 2 aprile 2013
Ieri, 1 aprile, un'altra Aquila è volata al Padre.
Fratel Raimondo Bertoletti. Noto nel mondo scout delle AR come Avonio o Tulin de l'oli.
Aveva 96 anni e da molto tempo era ricoverato al don Gnocchi di Milano.
Mi ha informato don Livio Aretusi che in quell'istituto lo ha incontrato tanti anni fa, scoprendo la grandezza di questo frate umile e operoso, incessante servitore dei poveri e appassionato indagatore del Mistero di Dio.
Raimondo non amava raccontare di sé …e nel ricovero la sua lucidità è andata progressivamente spegnendosi. Don Livio ha scoperto fratel Raimondo leggendo un suo testo scritto nel lontano 1986 per la rivista "Servire". Era un numero sul tema dell"idolatria" ed era stato chiesto a Raimondo un contributo a partire dalle sue esperienze di vita. Egli inizialmente rifiutò ma dopo molte insistenze, accettò. Scrisse un testo splendido, emozionante, ricco di senso, di Fede e di Opere, nel quale emerge il romanzo di una vita spesa per il Vangelo, nella sua accezione più radicale di servizio agli ultimi.
Don Livio decise che quel testo andava assolutamente riproposto e lo rieditò sotto forma di libretto, stampato e distribuito in proprio.
Qualche anno dopo quel libretto, in formato digitale, è arrivato a Vittorio Cagnoni e da questi a me, che a mia volta l'ho inoltrato ad amici. Era il gennaio dell'anno scorso.
Nel gennaio di quest'anno con l'amico Andrea Padoin si è pensato che poteva essere una buona pubblicazione per la Pattuglia del Kraal.
Ottenuto il con il consenso di Don Livio, si è deciso quindi di partire (una volta terminata l'operazione "cantando nella notte"), con l'obiettivo di presentare la pubblicazione il 22 aprile, in occasione del 97esimo compleanno di Avonio.
Vittorio Cagnoni ha preparato dei testi integrativi relativi agli anni AR e fornito delle fotografie. Guido Bertone dell'Ente Baden ha provveduto a scansionare le stesse fotografie ad una migliore risoluzione.
Ero pronto per partire con l'impaginazione. Ho iniziato proprio ieri, 1 aprile.
Che ironia. Mi sembra quasi di leggervi un ultimo gesto di umiltà francescana di Avonio. Quasi a schermirsi, ancora una volta, dai "riflettori".
Grazie, Avonio.
Sei volato al cielo nel giorno dell'Angelo.
Nel giorno dell'Annuncio e della Testimonianza, gioiosa e incontenibile, della Resurrezione.
La tua vita è un Segno grande della Sua vittoria.
Takhi |