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21 agosto 1918 - † 16 marzo 2013
sono tornato a casa

Domenica 17 marzo

A Codera è scesa l’ultima neve dell'inverno ad ammantare di silenzio e candore la salita al Cielo dell’Aquila Randagia Mario Brioschi – Bisonte.
Aveva 94 anni ed era in ospedale da una settimana. Mi ha informato questa mattina Mario Isella, che ora rimane l’ultima Aquila monzese. Brioschi era il suo caposquadriglia. Tutti e due Mario; uno Bisonte, l’altro Bufalo.

Mario Brioschi è stata un’AR monzese della prima ora e sicuramente tra le più assidue. Entrò nel gruppo guidato da Beniamino Casati nel 1932, pronunciò la sua promessa nel San Giorgio del 1934 e partecipò attivamente fino al Campo Estivo del 1939, dopo il quale dovette partire per il servizio militare che lo vide impegnato sul fronte negli anni di guerra.

Lo incontrai personalmente due volte, nel 2005, quando iniziai la lavorazione di “Fedeli e Ribelli". Andai a casa sua a ritirare e poi riportare le sue vecchie fotografie, dopo averle scansionate. Era di poche parole. Era fiero dei suoi anni clandestini ma ne parlava poco. Lo rividi ancora nel 2007, nell’ambito delle celebrazioni nel centenario, quando (sorprendentemente) accettò di partecipare ad un incontro (insieme a Mario Isella) organizzato dai monzesi. Parlò non più di 10 minuti, per ricordare il suo capo Beniamino. Fu la sua ultima testimonianza. In seguito lo invitammo diverse volte ad altre iniziative AR, ma sempre declinava. Quando capimmo che non c’era modo di convincerlo non lo chiamammo più.

Da parecchi anni la sua prima occupazione era quella di assistere la moglie, con gravi problemi di mobilità. In questo aiutato dalla figlia, la quale lamentava il fatto che il padre mai le parlò della sua esperienza da AR e anche interpellato le rispondeva quasi a fatica.

 

Martedì 19 marzo

E' stato emozionante arrivare all'ingresso della chiesa è vedere l'annuncio funebre.

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Mario Brioschi
di anni 94

Aquila Randagia "Bisonte"
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Dopo la cerimonia è salito un capo scout a leggere la preghiera dell'adulto scout. Poi qualcuno in fondo alla chiesa ha intonato il "Signore delle cime".

Con la sua lunga militanza nelle AR Mario può considerarsi certamente un padre dello scautismo monzese e più in generale lombardo. Lo abbiamo salutato oggi, nella festa del papà.

Le fotografie di “Fedeli e Ribelli” che lo ritraggono sono molte, a partire dalla numero 1 del libro, probabilmente la prima foto disponibile delle AR monzesi. Risale al Campo Estivo del  1933 a Monte di Nese e vede Mario in piedi davanti ad una truppa di giovani Aquile.

Quella qui sotto è invece del 1935, nei boschi delle Groane. Mario è il terzo a destra di Kelly. Sorride, insieme ai suoi amici.
Come mi piace immaginarlo ora.

...Chissà che festa, lassù.

Bisonte è tornato.

Takhi

 

 

Ricordo di Massimiliano Canesi

Scout di Monza e "coinquilino"

Era l'alba del centenario, il primo agosto 2007 quando, dopo la commemorazione in piazza duomo, ritorno a casa in uniforme, rispolverata per l'occasione, insieme ai miei figli (allora in reparto e branco).

Riposte le bici, incrocio un anonimo ma cordiale vicino, giusto quello della garage accanto, che ogni tanto vedevo andare e venire, ma con il quale non avevo mai scambiato più che un timido saluto.
Come spesso capita, nei condomini grandi ci si conosce a malapena, soprattutto quando la vita è talmente frenetica che non si ha il tempo nemmeno di stare in famiglia. Io poi che lavoro lontano e che sono a casa quasi solo nel weekend...
Insomma, mi guarda stupito, ci scruta con aria interrogativa, si avvicina e alla fine ci saluta con il saluto scout.
Rispondo sorpreso e naturalmente curioso.
Scambiamo due battute e del perchè ci troviamo così.
Mi presento, si presenta... "Io sono Bisonte ed ero con Kelly, Baden e..."

Mai avrei pensato quel giorno di incontrare un'Aquila Randagia...
Proprio una di quelle persone delle tante leggende che avevo sentito raccontare fin da lupetto e che io stesso avevo poi letto e tramandato.
Una di quelle anime generose e impavide che con il loro coraggio avevano mantenuto il fuoco di bivacco acceso e non avevano smesso di giocare il grande gioco, nonostante le avversità.
Scoprire un nido d'Aquila nel mio giardino! Quale migliore modo per festeggiare il centenario....

Non so quanto tempo siamo stati a parlare lì in piedi, ma ci siamo dati appuntamento nel pomeriggio per continuare la storia, non senza una calorosa stretta di mano, gesto su cui Bisonte mi ha prontamente richiamato, porgendo la sinistra. "Un scout saluta così... Mai con la destra!".

Quando nel pomeriggio gli ho portato in dono il fazzolettone del centenario, si è quasi commosso. Aveva già preparato le foto, i libri e gli scritti di Bufalo e altri amici, per riprendere il racconto. Pare che in famiglia poco sapessero della sua esperienza scout che comunque aveva interrotto suo malgrado per la chiamata alle armi, ma era felice di poterla raccontare.

Ricordo la sua grande energia e lucidità, nonostante l'età avanzata.
Fino a quando ha potuto, ha accudito la moglie inferma. Ancora oltre i novant'anni guidava tranquillamente l'auto per le sue commissioni, di buon mattino.

 

groane, 1935